Il Sagrantino in Supercoppa

IERI A SAN SIRO PER LA FINALISSIMA INTER-JUVENTUS SI È BRINDATO CON L’ANTEPRIMA 2018 DEL SAGRANTINO COLLEPIANO ARNALDO CAPRAI

13 gennaio 2022
Montefalco (PG)

Finale al Sagrantino per la partita di Supercoppa Frecciarossa, primo trofeo della stagione, che si è disputata ieri allo stadio Giuseppe Meazza di Milano tra l’Inter campione d’Italia e la Juventus vincitrice della Coppa nazionale e che ha visto avere la meglio la squadra guidata da Simone Inzaghi.
La cena organizzata nella sala Executive Lounge dello Stadio “Giuseppe Meazza” in occasione della Supercoppa Frecciarossa e firmata dallo starchef umbro Gianfranco Vissani, ha visto il debutto in anteprima assoluta della nuova annata, la 2018, del Sagrantino di Montefalco Collepiano dell’azienda agricola Arnaldo Caprai, con cui hanno brindato gli ospiti della Lega (dal ct  della Nazionale Roberto Mancini a Paolo Bonolis, solo per citarne un paio): un’etichetta storica della cantina (la prima annata di produzione, infatti, è datata 1979). La 2018 è stata un’annata piovosa in primavera e siccitosa durante i mesi estivi, condizioni che hanno permesso una perfetta maturazione delle uve: a questo si aggiungono 22 mesi in barrique di rovere francese e almeno 6 mesi in bottiglia che hanno conferito al Collepiano di arricchirsi di aromi di confettura di mora, pepe, chiodo di garofano e vaniglia, una nota balsamica e un tocco di cipria, mentre in bocca risulta potente, setoso, appagante, perfetto abbinamento di piatti a base di selvaggina, spezzatini e carni arrosto.  Un vino straordinario come il suo debutto in Supercoppa.

AZIENDA AGRICOLA ARNALDO CAPRAI IN SINTESI
Poche altre cantine in Italia e nel mondo vengono identificate immediatamente solo citando il nome della denominazione a cui appartengono, come la Arnaldo Caprai, simbolo essa stessa del Sagrantino di Montefalco. Una realtà unica, sinonimo di eccellenza italiana, capace di creare vini fuori dal comune per profondità, eleganza e longevità: non solo rossi, ma anche bianchi. Il merito di questa avventura iniziata alla fine degli anni Settanta è di Marco Caprai, figlio di Arnaldo. È stato lui, infatti, più di chiunque altro a credere nella ricchezza del Sagrantino, reinterpretandolo in chiave moderna, attraverso i più innovativi metodi di produzione e di gestione aziendale, che gli hanno permesso di conquistare così i favori del pubblico e della critica di tutto il mondo. Non da meno i bianchi: il Grecante Arnaldo Caprai, 100% Grechetto, è riuscito a conquistare la Top100 di Wine Spectator.
Una grande azienda, la Arnaldo Caprai, che custodisce un’anima green, considerando fondamentali le tematiche riguardanti la sostenibilità, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Il punto di osservazione resta sempre lo stesso: cercare di comportarsi in armonia con i cicli evolutivi naturali, preservando e valorizzando il territorio in cui si opera. Per questo l’azienda ha deciso di creare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alle normative internazionali, sviluppando un protocollo volontario territoriale di sostenibilità ambientale, economica e sociale del processo produttivo.
È in questo contesto senza pari, che nascono vini di indimenticabile stoffa, complessi ed eleganti, capaci di raccontare il meglio di tutta una regione, l’Umbria.

Articoli correlati

Il Sagrantino in un’opera d’arte

La cultura italiana ha molto a che fare con il vino. E se secoli di storia raccontati da vini e vigneti non basta per confermarlo, […]

Arnaldo Caprai anteprima Sagrantino 2019

La 2019 è stata decretata come un’annata eccellente, per alcuni la migliore di sempre, per i grandi rossi d’Italia. Non è da meno l’Umbria, dove […]

Il perfect pairing per l’amore?

Affascinante e seduttivo, il Pinot Nero è il vino dell’eleganza e della complessità. È una sfida, che non ha mai un vincitore. È un vino […]
arrow-down