Sfida tra re del vino: Caprai e Hofstätter a confronto

Serata evento in vigna, a Mazon, tra degustazioni alla cieca e viaggi sensoriali inaspettati

09 Luglio 2020
Montefalco (PG)

Il «Re del Sagrantino» Marco Caprai e il «Re del Pinot Nero» Martin Foradori Hofstätter si sono confrontati amichevolmente a colpi di degustazioni alla cieca e di chicche, uscite dalle loro personali cantine.

Il deus ex machina dell’azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco (Umbria) e il rappresentante della quarta generazione alla guida della tenuta di Tramin-Termeno (Alto Adige) hanno deciso di mettere a confronto territori, tecniche di vinificazione, vitigni autoctoni e filosofie aziendali in una serata dedicata a sommelier, appassionati e addetti ai lavori. Tra i protagonisti dell’evento anche il sommelier e wine writer Raffaele Fischetti.

L’appuntamento si è tenuto lo scorso 9 luglio in un territorio tutt’altro che neutrale, ovvero nella tenuta Barthenau, nel cuore dell’altopiano di Mazon, tra le vigne di Pinot Nero di casa Hofstätter.

Proprio l’esigente vitigno a bacca rossa è stato il fulcro del confronto “alla cieca”: se Hofstätter ha calato il suo asso con il Barthenau Vigna S. Urbano Pinot Nero, Caprai ha risposto nel calice con il suo Malcompare, 100% Pinot Nero della Linea Signature, uno dei vini nati con la collaborazione, nel 2015, con Michel Rolland, espressione di una continua tensione alla sperimentazione e innovazione che fonda le sue basi su un profondo e instancabile lavoro di ricerca e valorizzazione del terroir. L’annata è stata per entrambi la 2016, che ha segnato punte di eccellenza per entrambe le aree viticole.  

Sempre “blind” anche il confronto sulle due declinazioni di Sauvignon. La freschezza e l’intensità sono quelle dei saliscendi di Montefalco per il Sauvignon di Caprai e quelle delle vigne di alta montagna per l’Oberkerschbaum Sauvignon di Hofstätter che nasce da una particella dell’omonimo maso a Pochi di Salorno, tra 750 e 800 metri sul livello del mare. L’annata è stata la 2018, con la sua estate calda e secca che ha portato a una maturazione anticipata e a una conseguente vendemmia impegnativa che ha però saputo ripagare gli sforzi.

Nei calici alla cieca anche due esperimenti dei produttori: un’etichetta personalissima per Hofstätter che apre le porte della sua cantina privata con un Gewürztraminer affinato in anfora, frutto di un esperimento mai messo in commercio, annata 2009. Caprai ha stupito invece con l’Ice Wine Umbria IGT 1996 ( blendi di Sauvignon Cheney Viognier e Chardonnay Muscat) I due produttori, da sempre impegnati nell’identificare le loro aziende con i rispettivi territori, hanno scelto di puntare i riflettori anchesulle etichette che meglio raccontano le radici della loro viticoltura: Vigna SteinrafflerLagrein l’autoctono di Hofstätter e, inevitabile, la scelta di Caprai che punta sul Sagrantino di Montefalco, varietà che ricama da oltre 400 anni le dolci colline della località umbra e di cui a questa cantina va il merito di averla recuperata e portata a un nuovo rinascimento. Per l’occasione, si è degustato il Sagrantino della Linea Signature, l’acclamato (quanto ricercatissimo), Spinning Beauty.

ARNALDO CAPRAI FARM AT A GLANCE
Few other wineries in Italy and around the world are immediately identified just by mentioning the name of the denomination to which they belong, like Arnaldo Caprai, itself a symbol of Sagrantino di Montefalco. A unique reality, synonymous with Italian excellence, capable of creating wines that are out of the ordinary in terms of depth, elegance and longevity: not only reds, but also whites. The credit for this adventure that began in the late 1970s goes to Marco Caprai, Arnaldo's son. It was he, in fact, more than anyone else who believed in the richness of Sagrantino, reinterpreting it in a modern key, through the most innovative production and business management methods, which have enabled him to win the favour of the public and critics all over the world. Not to be outdone by the whites: Arnaldo Caprai's Grecante, 100% Grechetto, managed to conquer Wine Spectator's Top100.
A great company, Arnaldo Caprai, that guards a green soul, considering issues concerning sustainability, protection and safeguarding the environment as fundamental. The point of observation always remains the same: trying to behave in harmony with natural evolution cycles, preserving and enhancing the territory in which it operates. This is why the company decided to create an Environmental Management System that complies with international regulations, developing a voluntary territorial protocol of environmental, economic and social sustainability of the production process.
It is in this unparalleled context that wines of unforgettable substance are born, complex and elegant, capable of narrating the best of an entire region, Umbria.

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