Sagrantino symbol of integration

CON I MIGRANTI TRA I FILARI DELLA CANTINA ARNALDO CAPRAI

9 marzo 2021
Montefalco (PG)

C’è più di un lato buono del Sagrantino, grazie alla cantina Arnaldo Caprai dove sostenibilità sociale significa anche integrazione: grazie alla partnership, iniziata nel 2016, con la Caritas di Foligno oggi una sessantina di migranti costruiscono il loro futuro tra i filari di Montefalco.

La storia è raccontata oggi dall’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera, in un ampio servizio firmato da Luciano Ferraro.

Nato sottovoce, questo reclutamento in cantina e campagna è diventato negli anni un punto fermo al punto che quando si è trattato di compilare le buste paga di febbraio per i 92 dipendenti della Arnaldo Caprai è risultato che 60 sono arrivati in Italia chiedendo il diritto di asilo. «Questi giovani – spiega Marco Caprai - sono la parte migliore di una generazione, hanno alle spalle un percorso di studi, parlano due o tre lingue. Da noi sono impiegati in tutti i settori, nei campi o nei lavori di cantina. Vengono assunti come salariati agricoli, con tutte le carte in regola, poi seguono dalla potatura delle viti alla raccolta dell’uva. Sono lavori quasi a tempo indeterminato, in media lavorano fino a 180 giornate l’anno. Purtroppo noi produttori del vino raramente ci possiamo permettere di assumere tutto il personale da gennaio a dicembre».

Il reddito di cittadinanza, poi, non ha agevolato il reclutamento di manodopera locale. «La cornice – spiega Marco Caprai - è quella della sostenibilità, quella sociale è fondamentale. La Caritas, da quando abbiamo iniziato questo percorso, ci segnala i giovani disponibili a lavorare tra i nostri filari, facendo incontrare due necessità oggettive, perché da quando è stato istituito il reddito di cittadinanza è diventato difficile trovare manodopera. La campagna, del resto, per molti non è la prima scelta per i giovani, e il Covid-19 ha persino peggiorato questa condizione». Negli ultimi anni la cantina è cresciuta dimensionalmente, avendo quindi la necessità di manodopera, ma anche la ferma volontà di affidarsi a pratiche contrattuali limpide e giuste: «Il welfare è un tema importante e serio per un’impresa che voglia essere realmente sostenibile», sostiene fermamente Caprai.

Così, a Montefalco, c’è chi pensa a costruire, ancora una volta, qualcosa di buono per il territorio e la sua gente: «È stato anche un modo – prosegue Marco Caprai - per spazzar via i pregiudizi: chi pensava che i migranti fossero scansafatiche pronti a delinquere ha dovuto ricredersi. Questi sono ragazzi che partono prima dell’alba in bicicletta da Foligno a Montefalco, 7 chilometri al buio, per iniziare il turno alle 6. E mentre stanno qui imparano un lavoro, spesso duro».

La prossima estate, se sarà possibile, la cantina festeggerà i suoi primi 50 anni di attività. O forse sarà necessario rinviare l’evento. Ma intanto la Arnaldo Caprai continuerà ad accogliere i migranti tra le vigne.

ARNALDO CAPRAI FARM AT A GLANCE
Few other wineries in Italy and around the world are immediately identified just by mentioning the name of the denomination to which they belong, like Arnaldo Caprai, itself a symbol of Sagrantino di Montefalco. A unique reality, synonymous with Italian excellence, capable of creating wines that are out of the ordinary in terms of depth, elegance and longevity: not only reds, but also whites. The credit for this adventure that began in the late 1970s goes to Marco Caprai, Arnaldo's son. It was he, in fact, more than anyone else who believed in the richness of Sagrantino, reinterpreting it in a modern key, through the most innovative production and business management methods, which have enabled him to win the favour of the public and critics all over the world. Not to be outdone by the whites: Arnaldo Caprai's Grecante, 100% Grechetto, managed to conquer Wine Spectator's Top100.
A great company, Arnaldo Caprai, that guards a green soul, considering issues concerning sustainability, protection and safeguarding the environment as fundamental. The point of observation always remains the same: trying to behave in harmony with natural evolution cycles, preserving and enhancing the territory in which it operates. This is why the company decided to create an Environmental Management System that complies with international regulations, developing a voluntary territorial protocol of environmental, economic and social sustainability of the production process.
It is in this unparalleled context that wines of unforgettable substance are born, complex and elegant, capable of narrating the best of an entire region, Umbria.

Related articles

Sagrantino in a work of art

Italian culture has a lot to do with wine. And if centuries of history told by wines and vineyards is not enough to confirm this, [...]

Arnaldo Caprai preview Sagrantino 2019

The year 2019 has been decreed as an excellent vintage, for some the best ever, for the great reds of Italy. Not to be outdone is Umbria, where [...]

The perfect pairing for love?

Fascinating and seductive, Pinot Noir is the wine of elegance and complexity. It is a challenge, which never has a winner. It is a wine [...]
arrow-down